Riapre il Convento di Santa Vittoria: complesso storico e luogo di prodigiose leggende

Riapre il Convento di Santa Vittoria: complesso storico e luogo di prodigiose leggende

Comincia il count down per la riapertura del complesso conventuale del Santa Vittoria (23 giugno 2018 – dalle 17.00), una struttura storica, punto di riferimento sul territorio dal lontano 1216 quando fu eretto a memoria della “prodigiosa vittoria” (e da qui la dedica a Santa Vittoria) di San Francesco D’Assisi sulla creatura mostruosa dalle fattezze di serpenteincontrata proprio qui durante uno dei suoi viaggi.

Neanche oggi, si perde nella storia lo spirito di accoglienza che ha accompagnato questo luogo nei secoli: si rinnovano infatti le strutture, ma non la funzione del complesso che resta quella di ospitare non più stanchi pellegrini, ma viaggiatori curiosi, amanti del bello e della tranquillità che un ex convento può ancora offrire. Come, infatti, recita il claim, quello di “ospitare bellezza”è il compito che la struttura si è data per il rilancio delle attività.

Pochi giorni ancora, dunque, per la riapertura del convento (23 giugno 2018 – dalle 17.00) che, dopo i lavori, vanta ora non soltanto tutti i confort in grado di accontentare anche gli ospiti più esigenti, ma una lunga serie di contenuti capaci di attirare a Fratte Rosa il pubblico più disparato. Riqualificare un luogo, infatti, non vuol dire soltanto ristrutturarlo, ma anche riempirlo di contenuti, renderlo vivo e fruibile a tutti e culturalmente attivo.

Per questo Santa Vittoria non sarà soltanto un luogo deputato all’ospitalità, ma anche un contenitore di eventi a cominciare dalla rassegna di arte contemporanea “Profano & Sacro” che sarà inaugurata proprio il prossimo 23 giugno in concomitanza con la riapertura del Convento e che resterà visibile, su appuntamento, fino a fine estate.

A snodarsi per i corridoi del Santa Vittoria saranno le opere di quindici artisti locali suddivise per generi, dalla fotografia all’incisione, dalla scultura all’installazione, tutto accompagnato dalle improvvisazioni musicali del M° Augusto Vagnini e dalla recitazione di Michela Tombi (la mostra è a cura di Severino Braccialarghe).

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